Melannurca Campana (I.G.P)

ETIMOLOGIA E STORIA

La Melannurca è presente in Campania dall’età preromana degli italici Osci. Luogo di origine sarebbe il territorio di Pozzuoli, l’antica Puteoli, come riporta Plinio il Vecchio(I secolo d.C.) nel suo trattato: Naturalis Historia, con la denominazione di Mala Orcula in relazione al limitrofo “Orco” ovvero il lago D’Averno, sede degli Inferi.

Il nome “Annurca” cambia nel corso dei secoli da “anorcola” e poi “annorcola” fino a giungere al 1876 quando il nome compare ufficialmente nel Manuale di Arboricoltura di G. A. Pasquale.

RICONOSCIMENTO MARCHIO IGP

L’Indicazione Geografica Protetta (I.G.P.) “Melannurca Campana” è stata riconosciuta, ai sensi del Reg. CE n. 2081/92, con Regolamento (CE) n. 417/2006 (pubblicato sulla GUCE n. L 72 dell’11 marzo 2006). L’iscrizione al Registro Nazionale delle Denominazioni e delle Indicazioni Geografiche Protette è avvenuta con provvedimento ministeriale del 30.03.06, pubblicato sulla GURI n. 82 del 7.04.04, unitamente al Disciplinare di produzione e alla Scheda riepilogativa (già pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Comunità Europea) unitamente al predetto Reg. 417/06.

AREA DI PRODUZIONE

Tradizionalmente la melannurca era coltivata nell’area flegrea e vesuviana; si è andata diffondendo, nel secolo scorso, prima nelle aree aversana, maddalonese e beneventana; poi nel Nocerino, nell’Irno, nei Picentini ed infine in tutta l’area dell’alto Casertano.

Nel Territorio picentino, di competenza del GAL, i Comuni interessati alla produzione della Melannurca sono: Montecorvino Pugliano, Giffoni Sei Casali, Giffoni Valle Piana, Montecorvino Rovella, Olevano Sul Tusciano, San Cipriano Picentino e San Mango Piemonte.

METODO DI COLTIVAZIONE

La mela annurca, a differenza delle altre mele, che si raccolgono in piena maturazione, viene raccolta ancora verde alla metà di settembre, e poi si lascia maturare (arrossare) su letti di paglia.

Una volta raccolte, vengono sistemate a terra sui “melai” detti anche “porche”, (strisce di terreno ricoperte da graticci di paglia ricavata dalla trebbiatura) e delimitate da solchi per favorire il deflusso delle acque meteoriche per un periodo che va dai 10 ai 15 giorni.

A questa prima fase segue quella dell’ “arrossamento” dove le mele devono acquisire un colore uniforme per poter continuare un processo di fine maturazione, già avviato nella fase quando ancora attaccate ai rami.

Durante tutto il periodo di arrossamento, le mele annurche vengono continuamente girate (compito che in passato era svolto dalle donne) fino al raggiungimento del tipico colore “rosso” che ne caratterizza anche lo straordinario aroma, la croccantezza e il sapore.

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO

La melannurca detta anche la “regina del sud” è un frutto di forma rotondeggiante con epidermide rossa striata. Nei pressi della cavità penducolare presenta una caratteristica area rugginosa, non molto estesa ed abbastanza unforme. La polpa è bianca, compatta, croccante, succosa, dolce, gradevolmente acidula, di eccezionale sapore, aromatica e finemente profumata.

Le proprietà benefiche dell’Annurca sono molteplici: previene il cancro, cura la calcolosi delle vie urinarie, elimina l’acido urico, e l’acidità gastrica e abbassa il colesterolo. Altamente nutritiva per l’alto contenuto in vitamine (B1, B2, PP e C) e minerali, quali potassio, ferro, fosforo e magnesio. La sua buccia, ricca di cellulosa, aiuta la digestione ed è particolarmente indicata per la dieta dei diabetici.

Scheda di presentazione a cura del GAL Colline Salernitane con il 
contributo della Pro-Loco di S. Mango Piemonte (SA)